GRAHAM NASH - REFLECTIONS
[Update 29.6.2012]
Graham Nash è un autore straordinario,
assolutamente al pari di David Crosby – sebbene questi abbia
quell’impatto blues/jazz d'effetto e che, almeno in certe
composizioni o in certi periodi, fa pendere dalla sua parte l’ago
della bilancia. E’ una questione direi discografica che entrambi
abbiano dimostrato di battere Stills.
Nash è un musicista ma soprattutto un
compositore straordinario. La sua N è quella che imprime dolcezza, pace e amore. Reflections è un box che emana
soddisfazione solo a guardarlo, figuriamoci quando lo si apre. Tre
dischi stracolmi e un libretto fotografico di oltre 100 pagine, con
la storia personale di Graham e le note per ciascuna canzone. I
dischi sono naturalmente un’antologia esaustiva della sua carriera,
dai primordi con gli Hollies (ciò che per Nash sono stati gli
Springfield di Stills e Neil Young) fino alle ultime composizioni per
il duo Crosby & Nash. Si passa anche per molte rarità, brani
inediti e versioni alternative. Più che altro sono mix differenti
che soddisfano il palato degli intenditori, ma che – anche per via
delle davvero sottili differenze con le versioni originali – nulla
tolgono al gusto di scoprire la carriera di Nash anche se non si
possiedono i suoi album originali. Spiccano tra le rarità alcune
canzoni che conosciamo per magnifiche versioni live (per esempio in 4
Way Street di CSN&Y) ma che non erano mai apparse nella
versione studio (per esempio “Right Between The Eyes”).
Ma è inutile elogiare una tracklist
che si legge da sola nel retro del cofanetto. Il punto è un altro.
Questi cantautori in realtà sono stati piuttosto sottostimati poiché
la loro fama è legata più che altro alla sigla CSN o, meglio
ancora, CSN&Y. Ma quante chances sono state date ai tre presi
separatamente, come autori solisti, soprattutto dopo gli anni del
boom tra il '69 e il '71? Molto meno del dovuto. Non è facile
trovare i loro dischi, né orientarsi nelle discografie fatte di nomi
diversi. Difficile cioè farsi un'idea d'insieme, come non lo è
invece per uno come Neil Young. Dove per altri un box set del genere
sarebbe assolutamente inutile, per C, S e N è stata una scelta
fondamentale e molto saggia. Oltre a essere un'occasione per
arricchire il materiale con delle rarità e ripresentarlo in versione
rimasterizzata.
Spannando tra quattro decadi,
Reflections è una goduta dalla prima all'ultima canzone,
meravigliosa opera omnia del talento di Nash, l'occasione di
ascoltare la sua voce in primo piano, sempre, e comprendere quanto
ricca e variegata sia la sua produzione. Ascoltandolo ci si può lavare la
bocca dai pregiudizi che potevano avere sul membro "minore" del trio, troppo spesso adombrato da Crosby e Stills, data l'eccellenza con cui il box set rende
giustizia alla musica di Nash, al suo songwriting e alla sua
ricchezza espressiva. Inevitabilmente tenta di rendarla anche ai momenti meno felici, circa dalla metà degli '80 dove le nuove, artificiose mode
musicali portarono CSN a fare dei dischi mediocri. In Reflections anche quei brani trovano la
loro giusta collocazione.
Infine, un bellissimo libro illustrato
accompagna i tre cd per fornire le informazioni necessarie, spiegarne
l'essenza compositiva e dar forma a questi riflessi
(reflections). E nel libro si viene a sapere di curiosità che
possono sorprendere o apparire ovvie, come se fossero sempre
trapelate tacitamente attraverso le note. Per esempio, mi ha sorpreso
(ma in realtà non mi ha sorpreso) che Nash fosse un accanito lettore
di opere fantascientifiche e visionarie (Ray Bradbury, George Orwell,
William Burroughs) nonché della letteratura beat (Allen Ginsberg).
E allora comprendo appieno la persona dietro alla musica.
Reflections è l'occasione propizia per conoscerla.
Leggi anche:
Graham Nash: Songs for Beginners
David Crosby: Voyage
Commenti
Posta un commento