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Visualizzazione dei post da 2025
SENTIERI IN APPENNINO: DAL PASSO DEL CERRETO ALLE SORGENTI DEL SECCHIA
Ormai è una mia tradizione dell'estate quella di consigliarvi un percorso escursionistico sull'Appennino Reggiano, uno dei luoghi che preferisco al mondo. Quest'anno tocca a un sentiero che in verità è molto conosciuto, anche per la sua semplicità, ma che conduce a uno dei panorami più spettacolari del Parco del Gigante: le sorgenti del fiume Secchia, un anfiteatro naturale di rara bellezza. Si tratta di un trekking tutto sommato breve: un ora e mezza circa per salire, altrettanto per scendere, con un d…- Ottieni link
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IA E CREATIVITÀ: LE MACCHINE CI HANNO GIÀ SUPERATO?
Mettiamola giù in un altro modo, citando Bradbury. Se la simulazione della creatività è indistinguibile dalla creatività stessa, o comunque ampiamente sufficiente per ottenere il risultato desiderato, ci prenderemo ancora la briga di essere creativi? O alzeremo le spalle dicendo ma chi ce lo fa fare? Perché essere creativi vuol dire conoscere e applicarsi, e richiede impegno. Ecco il punto: non sempre il risultato è ciò che conta di più. Nel processo creativo a contare è innanzitutto il processo stesso. Una macchin…- Ottieni link
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CLAUDE HOPKINS E LA CREAZIONE DELL'ABITUDINE
[Leggi la prima parte]C’era una volta Claude Hopkins, pubblicitario americano, che all'alba del XX secolo decise di sfidare un mercato già saturo di dentifrici e lanciare un nuovo marchio: Pepsodent. All’epoca l’igiene dentale non era la priorità per la maggior parte delle persone, ma Hopkins intuì che la chiave del successo del Pepsodent risiedeva nel creare l’abitudine di utilizzarlo. Formulò due regole fondamentali: 1. Identificare un segnale semplice ed evidente: studiando i testi di odontoiatria, Hopkins in…
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EUGENE PAULY E IL CICLO DELL'ABITUDINE
C’era una volta Eugene Pauly, un uomo ricoverato nel 1992 per una encefalite virale che gli aveva cancellato qualunque ricordo successivo al 1960 e precluso la capacità di formare nuovi ricordi. Nel cervello di Eugene, il virus aveva distrutto il lobo temporale mediale, la regione associata alla memoria: non riusciva a ricordare niente per più di qualche minuto, nemmeno la sua età. Eugene però dimostrava di conoscere ancora le sue abitudini, acquisite prima della malattia, e di apprenderne di nuove. Sapeva trovare …- Ottieni link
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LA DATAFICATION DI OGNI COSA (BIG DATA PARTE 2)
[Leggi la prima parte]Se da un lato l’ascesa dei big data è stata resa possibile dai progressi (e dalla riduzione dei costi) nel campo dell’elaborazione e dell’archiviazione dati, dall’altro ha comportato un importante cambiamento di mentalità. Un tempo le informazioni venivano raccolte per uno scopo specifico, trattate e poi scartate. Oggi i dati vengono considerati una materia prima grezza da riutilizzare in modo creativo per generare un valore potenzialmente inesauribile. Questo approccio richiede di trasformare…
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I BIG DATA COME MISURA DEL MONDO (PARTE 1)
Tutto ebbe inizio dai big data. Forse un giorno queste parole saranno davvero l'incipit di una fiaba postumana. Forse diventeremo gli involontari protagonisti di un romanzo di Simak. Ma per ora fermiamoci alla realtà, agli anni dell’avvento dell’IA che stiamo vivendo proprio adesso, punto d’arrivo di una rivoluzione iniziata una quindicina di anni fa che oggi impatta sulla nostra vita più di quanto molti di noi non sappiano. Nel quarto di secolo che ci stiamo lasciando alle spalle la potenza dell'algoritmo è …- Ottieni link
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