CROSBY & NASH - WIND ON THE WATER
[Update 29.6.2012]


L'album si colloca in un momento di stasi per Crosby Stills & Nash, dopo la reunion nel 1974 per il megagalattico tour di CSN&Y e il tentativo fallito per un nuovo disco. Questo per colpa – a sentire Young – dell'insufficienza di nuovo materiale da parte di CSN. A Crosby e Nash però, quando si mettono al lavoro per questo album tra aprile e settembre 1975, le nuove canzoni non mancano. Alcune erano già apparse col supergruppo (“Homeward Through The Haze” e “Taken At All”, quest'ultima rimasta inedita). In realtà il tipo di musica di Crosby e Nash, così come quella di Young, era decisamente intimistica e aveva bisogno di un rapporto più stretto tra musicista e pubblico di quanto potesse offrire un tour che riempiva le arene (decine di migliaia di persone). La frustrazione fu tale che subito dopo C&N andarono per i fatti loro (così come Young e Stills che collaborarono per il malriuscito Long May You Run).
Leggi anche:
Graham Nash: Songs for Beginners
David Crosby: Voyage
Crosby & Nash Live 1977
Crosby & Nash in concert (2011)

Nella progressione lancinante di
“Bittersweet” di Crosby (ma anche in quella di “Love Work Out”
di Nash) si riassume il taglio di questo capolavoro. Immensamente
superiore all'esordio Crosby/Nash del 1972, questo disco del
1975 afferra il cuore. Non è solo per la qualità delle canzoni, che
escono da un periodo davvero creativo per i due e che abbracciano
l'intera gamma dei temi che hanno più a cuore (amore, pace, società,
ecologia e naturalmente tutto l'“inner space” dell'essere umano)
in modo intelligente, che va decisamente al di là delle utopie del
primissimo periodo di CSN. È anche per un sound magico, caldo e
curato, e allo stesso tempo spontaneo (e l'edizione cd
rimasterizzata, Universal MCA, 2000, lo valorizza nel modo giusto).
Ogni canzone esce letteralmente dai solchi con il raro pregio di
“avvolgere”. Questa è la sensazione. Avvolgere cosa? Be', le
orecchie, l'anima... poi si va sul personale. Ogni strumento ha il
suo spazio in un missaggio che non lascia vuoti, e ciascun dettaglio
sembra uscire nel momento in cui vi si pone l'attenzione. Le voci di
C&N poi sono semplicemente pure. L'integrità di questo disco e
il “tutto sonoro” che crea, si fanno più belli ad ogni ascolto e
sono paragonabili (ma ognuno potrebbe fare il suo esempio) a If I
Could Only Remember My Name di Crosby (1970) oppure On The
Beach di Neil Young (1974).
Come sempre le rispettive canzoni dei
due autori si distinguono nettamente, ma sono accomunate da un
denominatore climatico. È questo a farne un blocco unico e
inscindibile. Allora la triade di partenza “Carry Me”-“Mama
Lion”-“Bittersweet” diventa un dolce decollo (o discesa...
dipende da come la si vede). Con il binomio “Naked In The
Rain”-“Love Work Out” (specialmente nella infuocata,
neilyounghiana conclusione di quest'ultima) si avvertono la dolcezza
e la potenza che risiedono in Crosby & Nash di metà anni 70.
“Cowboy Of Dreams”-“Homeward
Through The Haze”-“Fieldworker” costituiscono un'altra suite da
entrare nella mitologia. Separato l'episodio finale “To The Last
Whale”, bellissimo proprio per il suo essere isola nonché
conclusione del viaggio, una delle canzoni più significative di
Nash. Forse “Take The Money And Run” e “Low Down Payment” non
fanno presa quanto le altre, ma parliamo comunque di un disco che non
ha cadute di sorta. Parliamo di un disco che tutto il genere umano
dovrebbe ascoltare almeno una volta nella vita.
L'album si colloca in un momento di stasi per Crosby Stills & Nash, dopo la reunion nel 1974 per il megagalattico tour di CSN&Y e il tentativo fallito per un nuovo disco. Questo per colpa – a sentire Young – dell'insufficienza di nuovo materiale da parte di CSN. A Crosby e Nash però, quando si mettono al lavoro per questo album tra aprile e settembre 1975, le nuove canzoni non mancano. Alcune erano già apparse col supergruppo (“Homeward Through The Haze” e “Taken At All”, quest'ultima rimasta inedita). In realtà il tipo di musica di Crosby e Nash, così come quella di Young, era decisamente intimistica e aveva bisogno di un rapporto più stretto tra musicista e pubblico di quanto potesse offrire un tour che riempiva le arene (decine di migliaia di persone). La frustrazione fu tale che subito dopo C&N andarono per i fatti loro (così come Young e Stills che collaborarono per il malriuscito Long May You Run).
Wind On The Water, come ho detto
all'inizio, trae la sua forza anche dalla pura esecuzione dei brani:
Danny Kortchmar alle chitarre, Craig Doerge alle tastiere, Leland
Sklar e Tim Drummond al basso, Russ Kunkel alla batteria. Musicisti
di punta della scena californiana dei Settanta che, come rivelano le
note nel booklet del cd, “offrirono a David e Graham qualcosa di
cui CSNY non erano mai stati capaci: una band in grado di estendere
la loro visione senza far straripare la propria agenda, e sulla cui
stabilità potevano contare”.
Vi sono inoltre apparizioni
occasionali, come Jackson Brown in “Love Work Out” (Nash) e James
Taylor in “Carry Me” (Crosby), canzone a largo spettro che parla
della morte della madre e del nuovo rapporto con una donna. In “Take
The Money And Run” (“prendi i soldi e scappa”, che non c'entra
nulla con il film di Woody Allen), Nash non si risparmia
nell'accusare la sua vecchia band, gli Hollies. “Bittersweet” di
Crosby si lega direttamente allo stile ipnotico “come di una
corrente oceanica” di suoi brani celebri come “Guinnevere” e
“Everybody's Been Burned”, e fu scritta e registrata in una
giornata.
Composta insieme, invece, “Naked In
The Rain”. “Critical Mass”, il prologo di “To The Last
Whale”, fu inciso nel 1970 per l'album solista di Crosby, che
racconta: “è stato un esperimento stile Bach in una stanza per
l'eco, […] una delle migliori piece di pura musica che abbia mai
fatto”. Nash sovraincise poi la sua parte e la collegò a “Wind
On The Water”, canzone che si rifà dalle vacanze di mare che
Crosby, Stills e Nash erano soliti fare sul veliero di Crosby.
“Cowboy Of Dream” (Nash) si ispira
alla reunion con CSN&Y, e in particolare a Young. Di
“Fieldworker” Nash racconta (nelle note alla canzone
sull'antologia Reflections): “nel 1975 fui invitato a un party dal
mio amico David Geffen. Migliaia di dollari erano stati spesi, ogni
cosa era impeccabile. […] Più tardi guidai verso i magazzini
alimentari dei lavoratori immigrati nella città di Delano. Inutile
dire l'assoluto contrasto con Los Angeles da cui provenivo, […] mi
disturbò profondamente.”
Crosby: “Lavorare con Nash era una
gioia totale, lui ha joie de vivre, conosce se stesso, è una guida,
è intelligente e mira all'eccellenza, e in più è un gentleman. Era
tutto quello che si poteva desiderare da un amico e da un collega.
Alcuni album sembrano raccolte di canzoni individuali. Questo album
era incredibilmente coesivo. Come se avessimo invitato tutti i pezzi
a un party e tutti fossero venuti.”
La session dell'album durò 18 ore e
gettò le basi anche per gran parte dell'album successivo: Crosby e
Nash rinnovarono subito il sodalizio in questo momento fortemente
creativo e, nel 1976, conclusero il loro terzo disco, Whistling
Down The Wire.
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Critical mass - Wind on the Water è semplicemente sublime... mi dovrò decidere a mettere anch'io qualcosa loro, hanno fatto veramente tanto per la musica (e per me)!
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