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P. K. DICK & RAY NELSON: LA CONQUISTA DI GANIMEDE (DISCRIMINARE E MANIPOLARE)



Mekkis è un ganimediano e il suo aspetto è simile a un verme. Non gode di gran rispetto in mezzo alla sua gente, e per questo è stato messo al governo dello stato del Tennessee. Sì, perché i ganimediani hanno invaso la Terra. Non tutti i terrestri sono inclini a essere rimpiazzati: così c'è un gruppo di combattenti ribelli (per meglio dire, partigiani), chiamati Neg, che cercano di contrastare i ganimediani grazie a un leader, Percy X, dotato di poteri telepatici. Sulle sue tracce per catturarlo c'è Joan, che lavora per il governo terrestre collaborazionista. Ma in gioco ci sono anche altre forze, più grandi e misteriose: l'Associazione Mondiale Psichiatri, facciata sotto la quale si nasconde un enigmatico potere, impersonato dal dottor Balkani, che riesce a mettere le mani sia su Percy X che su Joan.
Philip Dick scrive La conquista di Ganimede nel 1965 insieme a Ray Nelson, altro autore di fantascienza amico anche di Roger Zelazny (che con Dick ha scritto Deus Irae nello stesso periodo). Nonostante la trama ai limiti del bizzarro e la forte componente di action, il romanzo mantiene un forte legame con i connotati dickiani. L'azione si ambienta in uno degli Stati Uniti del sud, dove dominano razzismo e arretratezza. Dick, da sempre sostenitore dell'uguaglianza, condanna in questo e altri libri la discriminazione nei confronti di “diversi”, che qui sono rappresentati dal gruppo di Neg (abbreviazione non casuale, evidentemente) e da Percy X, un musulmano dalla pelle scura.


Il tema fondamentale è quindi la discriminazione razziale, ma il romanzo non lascia da parte elementi più tradizionalmente fantascientifici (e dickiani) come il regime totalitario, il potere della mente e il simulacro, ovvero la replica sintetica dell'essere umano, qui utilizzata per trarre in inganno il nemico. Gli invasori ganimediani, vermiformi nell'aspetto, sono dotati di una mente-alveare dove ogni individuo è connesso agli altri della propria specie, ma anche alle loro vittime terrestri. Il loro metodo di invasione è infatti una sorta di soggiogamento mentale. Proprio per questo, nonostante i ribelli umani abbiano in serbo un'arma contro l'alieno invasore, non ne potranno uscire illesi e anche l'umanità dovrà accettare l'idea di andare incontro a un nuovo ordine sociale.
La conquista di Ganimede, anche se in modo meno geniale e con un'estetica più da b-movie rispetto a La svastica sul sole, La penultima verità e altri capolavori di Dick, ha un importante sottotesto che parla delle guerre per il potere, della manipolazione mentale, del ruolo giocato dalla psiche nella manipolazione del comportamento.
Un titolo, tra i tanti dell'autore, che merita sicuramente di essere riscoperto.

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