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PHISH: UNDERMIND (2004) IL PACIFICO SOUND DEL POMERIGGIO



L’ultimo album dei Phish prima della rottura vera e propria, dal 2004 al 2007, viene realizzato con lo stesso approccio di Round Room: lo studio di montagna, l’atmosfera isolata e rilassata, il mix tra lunghi brani jam e canzoni più brevi e intimiste. La produzione però riveste un maggior peso e viene affidata a mani nuove: Tchad Blake, dal tocco sperimentale e atmosferico.
Undermind nasce in un mese circa, registrato di giorno “nell’atmosfera fresca del pomeriggio”, secondo Gordon, “con il pacifico sound del pomeriggio quando puoi vedere le montagne”. Tra le gemme, “A Song I Heard The Ocean Sing”, lunga psichedelia condotta da Anastasio, e “The Connection”, un pezzo semplice, radiofonico per certi versi, eloquente. Fishman ricorda: “Quando Trey portò la demo di The Connection, pensai fosse una delle più belle canzoni che avessi mai sentito”. “Tutti fummo felici dell’album”, dice McConnell nella biografia di Puterbaugh. “Molte voci sono state registrate dal vivo, noi tre insieme davanti al microfono”. Gordon nota già all’epoca la nuova direzione che i Phish intraprendono a partire dal 2008 (nota come fase 3.0), evoluzione già inscritta nel nuovo materiale del 2003: “Con Undermind sento che [la band] sta iniziando a riprendere quota in un modo del tutto diverso”.
L’album è denso e lineare, i molti brani lenti e catartici si sposano bene con il tocco atmosferico dato dalla produzione. Il risultato finale si colloca a metà strada tra Farmhouse e Story Of The Ghost, concludendo efficacemente un percorso e al contempo ponendo la prima pietra per la direzione che caratterizzerà Joy (album di ritorno dei Phish nel 2009, con cui si apre la terza fase della loro carriera).


Larga parte del materiale come sempre porta la firma di Anastasio/Marshall, mentre “Army Of One”, “Access Me” e “Tomorrow’s Song” sono rispettivamente di McConnell, Gordon e Fishman, e “Maggie’s Revenge” è un frammento di improvvisazione nato dai quattro. Le canzoni dell’album debuttano dal vivo a partire dall’estate 2003 e fino al 2004. Restano indietro solo “Undermind”, “The Connection” e “Tomorrow’s Song” che invece trovano il loro spazio dal vivo solo a partire dal 2009. “Tiny” invece viene inclusa come bonus track all’edizione acquistabile su iTunes ed è un estratto di circa 7 minuti delle session di Undermind. Tramite il sito web, nel 2007 i Phish rilasceranno una traccia intitolata Headphone Jam, 47 minuti di improvvisazione tratti dalle registrazioni dell’album, che comprende i minuti di “Tiny” e anche quelli che costituiscono “Maggie’s Revenge”.
Durante i tour 2003/04 debutta altro materiale raro: “Dickie Scotland”, “Spread It Round”, “Spices”, più una serie di canzoni poi apparse negli album solisti di Anastasio, “Discern”, “Drifting” e “Mr. Completely”.  Nonostante l’intensa attività concertistica tra il 2003 e il 2004, queste due annate sono molto altalenanti: si passa da alcune performance stentate che coincidono probabilmente con i momenti più bassi della loro intera carriera, ad alcuni concerti davvero grandiosi con setlist miste tra vecchio e nuovo (per esempio Usana, Starlake e Nassau). I Phish e il loro entourage tentano di gestire il tour senza gli eccessi del passato: tutti fanno uno sforzo per provare a voltare pagina e far funzionare bene le cose.
Dai concerti viene tratto un film-documentario intitolato IT. Nel 2003 viene anche inaugurato il sito LivePhishDownloads dove il pubblico può acquistare tutti i concerti della band in formato digitale. Questo consente ai fan di avere finalmente le registrazioni da soundboard non solo dei nuovi tour ma anche di molte performance degli anni precedenti selezionate dagli archivisti. Ad oggi il sito contiene migliaia di show e canzoni (ovviamente in parte anche reperibili su internet).

Fonti della retrospettiva Phish:
Phish – The Biography di Parke Puterbaugh
www.phish.net
en.wikipedia
altre fonti web varie


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