FRITZ LEIBER: NOSTRA SIGNORA DELLE TENEBRE


«Le città moderne erano i supremi misteri del mondo, e i grattacieli erano le loro cattedrali laiche.»

Protagonista di questo romanzo, di derivazione autobiografica, è Franz, scrittore di narrativa dell'orrore che cerca di superare il lutto per la perdita della moglie (la moglie di Leiber morì nel 1969). Mosso da alcune suggestioni sovrannaturali che avvengono tra il suo appartamento e una collina solitaria di Corona Heights che si erge sopra San Francisco, inizia un'indagine che ruota attorno a un misterioso testo e scopre che a San Francisco si è sviluppato un ecosistema di spiriti elementali, evocabili con l'oscura arte della Megapolimanzia.
L'opera è valsa a Leiber il World Fantasy Award del 1978 e probabilmente sancisce la nascita dell'urban fantasy nel suo senso moderno: il sovrannaturale, l'horror, il bizzarro, si spogliano dei loro vecchi contesti gotici e rurali, ed entrano prepotentemente nella nostra realtà di tutti i giorni, fatta di grandi città, strade, appartamenti, lavoro, alcol e droga. Lo straordinario, l'eccezionale, erompe nell'ordinario, nel quotidiano, non solo per regalarci grandi avventure narrative, ma per farci vedere meglio il nostro mondo. "Io penso che tutte le città moderne, soprattutto quelle più grossolane e recenti, estremamente industrializzate, dovrebbero avere i loro spettri. Hanno un'influenza civilizzatrice", commenta Donaldus, un amico di Franz. Su questa base si fonda la bibliografia di mostri sacri del fantastico moderno come Stephen King e, prima di lui, Richard Matheson. Leiber li ha in qualche modo presagiti e anticipati, dato che già nel 1943 dava alle stampe Ombre del male, un divertente romanzetto sulla stregoneria nei campus universitari americani. Sebbene non sia molto più di un divertissement, è sorprendente oggi vedere come i suoi elementi costitutivi siano stati il DNA all'origine di una specie fiorita nei successivi decenni.

Fritz Leiber in "The Equinox" (1966)

Nostra Signora delle Tenebre, poi, ha il pregio di omaggiare i grandi autori del fantastico e del gotico venuti prima di Leiber, da H.P. Lovecraft, Clark Ashton Smith, Jack London, Ambrose Bierce. Nel romanzo non vengono solamente citati, Leiber li riveste di un ruolo chiave in quanto lo pseudobiblion attorno a cui ruota l'intera vicenda è proprio un diario appartenuto a Ashton Smith. L'evocazione di questi scrittori aggiunge un pizzico di metanarrativa alla storia, che diventa anche un'analisi e un tributo alla narrativa dell'immaginazione.
Nonostante le sue radici antiche, il romanzo è profondamente innestato nella sua epoca ed è questo a renderlo ancor più affascinante. La San Francisco degli anni '70 ci riporta alla mente anche il tardo Philip K. Dick, le comunità di liberi artisti, come da tradizione sempre scapestrati e dediti all'abuso di sostanze, in una deriva dell'ideologia beat di trent'anni prima. Allo stesso modo, le scienze dell'occulto, lo spiritismo e la metafisica erano mode di massa popolarissime negli anni '70, forse una delle più sconfortanti derive dello spiritualismo hippie, ma a cui la cultura pop successiva deve molto. Non ultima quella perla rara che è Ghostbusters, che tutti amiamo, la cui premessa si fonda proprio su teorie di architettura metafisica molto simili a quelle di Leiber in Nostra Signora delle Tenebre.
Insomma un breve ma grande romanzo, ancora una volta dall'impianto teatrale, fatto di personaggi memorabili, suggestioni avvolgenti tra il surreale e il materiale, e racconti nel racconto. Un romanzo che, a sua volta, si è trasformato in una delle radici del fantastico contemporaneo.
PS. Ad oggi in Italia il libro è fuori catalogo e la vecchia edizione Nord si trova a caro prezzo.


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