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TWIN PEAKS: STAGIONE 3, EPISODI 1-3



David Lynch riappare dopo una decina d'anni di assenza dagli schermi, e torna nella sua cittadina più famosa: Twin Peaks. La terza stagione parte dopo i fatidici 25 anni che Laura Palmer, alla fine della serie classica (1991), aveva anticipato all'agente Dale Cooper, dicendo che si sarebbero rivisti. L'agente dell'FBI, al termine di quella grande avventura televisiva durata 30 episodi, veniva impossessato da Bob, una sorta di demone che reincarna il lato più oscuro, tremendo e spietato che risiede in ciascuno di noi.
Nei primi tre episodi di Twin Peaks stagione 3, la serie più attesa dell'anno, assistiamo alla storia metafisica di Cooper: c'è un Cooper nella nostra realtà, brutale assassino, e un Cooper prigioniero della Loggia Nera. O almeno, questo è quello che sembra. Intanto iniziamo a girare per le strade di Twin Peaks e a incontrare alcuni dei vecchi personaggi che sembrano prepararsi al ritorno di qualcosa di oscuro e, probabilmente, dello stesso Dale Cooper.


Detto questo, ecco la mia recensione dell'inizio di Twin Peaks 2017. Ci trovaimo di fronte a David Lynch allo stato puro, ma non al Twin Peaks che ricordavamo con tanta nostalgia. È piuttosto la fusione tra Twin Peaks e Mulholland Drive, il che non è certo un male per chi adora la creatività surreale di Lynch, ma potrebbe essere una batosta piuttosto grossa per chi si aspetta una serie televisiva nei canoni della godibilità. Non c'è niente, finora, che sia nei canoni e che vi suggerisca di sgranocchiare popcorn mentre guardate. La lentezza è quasi snervante in certi punti, il livello visionario è estremamente alto. Ma è anche terrificante in alcuni momenti, superando di gran lunga i cosiddetti migliori film horror che escono in questi anni, e soprattutto (a differenza per esempio di un Inland Empire) la storia non è eccessivamente sacrificata: si segue piuttosto bene la storyline che riprende da dove aveva lasciato, con un minimo si sforzo interpretativo... ma questo è il bello. Certo, meglio non porsi troppe domande tipo “cosa significa questo, cosa significa quello”. La creatività visiva di Lynch è alle stelle, nonché agli antipodi del mezzo televisivo.
La sola nota negativa è l'assenza di quella magia che caratterizzava la serie classica (almeno per adesso, non è detto che non riaffiori più avanti). Una magia che si creava grazie al miscuglio inedito di personaggi eccentrici, paesaggi incantati, sprazzi di surrealismo, musica evocativa (i temi principali vengono ripresi anche qui) e naturalmente l'intreccio di storie. Era una magia positiva che lasciava lo spettatore soddisfatto e in stato catartico, mentre all'inizio della nuova serie c'è più che altro oscurità.
Ora che Cooper è di nuovo tra noi, sebbene ancora sotto shock, vedremo come e perché tornerà nella ridente Twin Peaks... e vedremo che piega prenderà la storia.



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