LIDIA RAVERA: GLI SCADUTI (UNA PARABOLA PUNGENTE)
Da oltre dieci anni frequento un negozio chiamato Planet Music a Reggio Emilia, che oltre a dischi e cd è anche una fornitissima libreria dell'usato. Quando si entra in una libreria dell'usato la regola è lasciarsi ispirare da ciò che si trova. Così è stato per questo libro.
Non avevo mai letto nulla di Lidia Ravera, la conoscevo solo di fama. Ho preso in mano Gli scaduti attirato prima di tutto dal post-it che il mitico Emanuele aveva appiccicato alla copertina per consigliarlo dopo averlo letto lui stesso. Poi la quarta di copertina, che parlava di un'Italia ipotetica/futuribile dove le persone vengono "ritirate" al compimento dei sessant'anni, e mandate a invecchiare (...morire?) fuori dalla società.
Estremo, spietato, ironico: così ho pensato, dopo aver anche letto una paginetta per capire come scorreva la prosa, e così penso tutt'ora, dopo averlo divorato in un paio di giorni. Ho letto sul web che molti lettori della Ravera lo ritengono un libro minore, alcuni lo bocciano senza condono. Preso da sé, a mente sgombra dai paragoni con altri testi dell'autrice, e da parte di un'amante del fantastico e quindi di tutto ciò che è ipotetico/futuribile, Gli scaduti mi è parso un gran bel racconto. Semplice, diretto, ma proprio per questo efficace.
L'idea è provocatoria proprio perché estrema, e strizza l'occhio alla distopia. L'autrice se ne serve per portare in superficie temi tutt'altro che lontani dalla nostra quotidianità e dalla nostra politica. La prosa è ironica e asciutta, con momenti di grande impatto. L'elemento umano è ovviamente privilegiato rispetto alla pura storyline, come da tradizione italica. Nel mio scaffale mentale questo libro si affianca a Rossa di Chiara Rapaccini e Furland di Tullio Avoledo, opere dal sottotesto marcatamente politico che hanno saputo sfruttare la leva di un elemento di genere (distopie/ucronie) per evocare nel lettore una visione tangibile (e tagliente) di ciò di cui vogliono effettivamente parlare. Limitarsi al realismo non sarebbe altrettanto d'impatto, e questo - a mio parere - è una riprova della forza della narrativa fantastica anche quando applicata a piccole dosi in testi che di norma sarebbero riconducibili al mainstream.
A prescindere da queste considerazioni, Gli scaduti è una incalzante e pungente parabola che vale senza ombra di dubbio la sua veloce lettura.
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