KING: SCHELETRI (1985), EPISODI DALL'UNIVERSO KINGHIANO
Scheletri è una raccolta di
racconti di Stephen King uscita in America nel 1985. Raccoglie
materiale degli anni precedenti, pubblicato originariamente su
alcune riviste. La maggior parte dei racconti risale al periodo
1981-85, ma vi è anche qualcosa di più vecchio e addirittura alcuni
dei primissimi (e brevissimi) racconti di King di fine anni '60,
rivisti per la pubblicazione in volume. Nel 1985 King dava alle stampe It ed erano già usciti capolavori come Shining, La zona morta, Il talismano e Stagioni diverse, e alcuni interessanti esperimenti sotto lo pseudonimo di Richard Bachman.
Scheletri, a mio avviso, è una buona raccolta, anche se non lo è in modo uniforme. Il King che pubblicava raccontini sulle riviste all'inizio della carriera è stato ampiamente surclassato dal King romanziere successivo, tuttavia non mancano delle perle anche nell'ambito della narrativa breve, compresi alcuni racconti che si agganciano abilmente all'universo kinghiano (quell'immensa ragnatela che collega pressoché tutti i suoi testi e che fa sempre rizzare le orecchie al fedele lettore).
La
scorciatoia della signora Todd (1984) è il racconto migliore: un dialogo tra due signori che ricordano una vicenda a proposito di una strana donna con una strana ossessione.
King dà sfoggio dei propri trademark tingendo le pagine di malinconia, umanità e
quel velo di mistero e di atavico dubbio. Il racconto è ambientato a Castle Rock, teatro di molti romanzi e
racconti (alcuni in questa stessa raccolta). Quando scrive dei "suoi luoghi" per antonomasia,
anche tracciando solo un episodio marginale come in questo caso,
King dà il meglio perché sembra bisbigliare un segreto personale direttamente all'orecchio del lettore.
È anche il
caso di La ballata della pallottola flessibile (1984) e Il braccio (1981), con cui il libro si chiude. Il primo ha un
elemento fantastico appena accennato, a cui il lettore è libero di credere o
no, ed è una magistrale storia di follia, narrata per
flashback e con uno scrittore per protagonista (sono tutti gli ingredienti del miglior King). Il secondo non è splatter come si potrebbe pensare dal titolo, ma è il monologo, toccante
e incantevole, di un'anziana signora che ha vissuto tutta la sua vita
su una fredda isola (simile alla Little Tall Island di Dolores
Claiborne).
Altri
racconti meritevoli sono senz'altro Il viaggio (1981) e Nona (1978). Il primo è un ottimo racconto di fantascienza
basato su una trovata originale, narrato per flashback e con colpo di
scena conclusivo. Il secondo è nuovamente una storia di pazzia e di
sovrannaturale (è ambientato a Castle Rock e vengono citati alcuni
personaggi di Cose Preziose).
Anche Il
camion dello zio Otto è ambientato a Castle Rock (e si
parla di Frank Dodd di La zona morta), mentre il bambino del racconto La nonna capta al telefono una
conversazione tra la madre di Dodd e un'altra donna. Tutte queste
interconnessioni creano quell'immensa ragnatela che fa sentire a casa.
Ho tralasciato di proposito il racconto iniziale, per
cui va fatto un discorso a parte. La Nebbia (1980), da cui
Frank Darabont ha recentemente tratto The Mist, è
un racconto lungo (130 pagine) che si inserisce in un terzo filone
narrativo a cui King ci ha abituato, quello appunto delle novelle
lunghe (Stagioni diverse docet da questo punto di vista). La
Nebbia è un horror di tutto punto, un ottimo esempio
dell'abilità di King di far propri i meccanismi del genere in cui viene sempre etichettato, anche quando non dovrebbe.
Scheletri non è il libro con
cui approcciarsi a Stephen King per la prima volta, meglio aver già digerito almeno i principali romanzi. Detto ciò, comunque, è una di quelle antologie che vanno lette prima o poi.
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