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100 ANNI DI WILLIAM BURROUGHS - pt.2: LA TRILOGIA NOVA E LA RIVOLUZIONE ELETTRONICA


Nel 1959, prima della pubblicazione di Pasto nudo, Burroughs si sposta a Parigi e alloggia nel "Beat Hotel", un albergo molto economico frequentato da Gregory Corso, Allen Ginsberg e altri della scena beat. A Pasto nudo segue la Trilogia Nova, una serie di tre romanzi realizzata sfruttando a fondo la tecnica del cut-up. "Ho cercato di creare una nuova mitologia per l'era spaziale": così Burroughs spiegava il suo intento. Romanzi sperimentali e difficili, anch'essi derivati dagli appunti scritti tra Tangeri, ma soprattutto Parigi e Londra, e i tanti luoghi mentali visitati grazie alla droga nel periodo 1953-58.
Il cut-up non prevede soltanto il rimescolamento di testi in ordine casuale, ma anche la trascrizione di registrazioni vocali e le arti visive. Questo naturalmente annulla una qualsiasi trama o intreccio, di fatto per Burroughs questa trilogia è "l'estensione matematica" dei temi e delle tecniche di Pasto nudo: sessualità, bombardamenti mediatici, controllo del pensiero, scenari distopici all'estremo, visioni allucinate, e personaggi, luoghi e nomi che ritornano con forme più o meno delineate. Dopo la prima pubblicazione, tutti i libri vengono rivisti e ripubblicati nella seconda metà degli anni 60.
Il ciclo inizia con La macchina morbida (1961) il cui titolo è significativo per il tema del controllo del corpo e della mente da parte di meccanismi esterni, su cui è incentrato il testo. Il biglietto che esplose (1962) prosegue introducendo due concetti importanti nella poetica burroughsiana, quello del linguaggio come virus e di una rivoluzione sociale mediante la tecnologia (più tardi sviluppa questo tema nel saggio dal titolo La rivoluzione elettronica). Nova Express (1964) si incentra sull'indagine dell'ispettore Lee nei confronti dell'organizzazione criminosa Nova, atta al controllo mentale e decisa a distruggere la Terra. Il tono "cyberpunk" del testo e le sue potenti descrizioni visive ne fanno, secondo i critici, il miglior libro della trilogia. Anche qui Burroughs usa il linguaggio per sfondare le mura culturali classiche, che sono la più grande e lecita forma di controllo. Il libro è in parte autoreferenziale in quanto Lee è il suo alter-ego.


Nel 1966 si sposta a Londra per tentare un ennesimo tentativo di disintossicarsi dalla droga. In questo periodo turbolento riesce a sperimentare stili e contenuti diversi, ma i testi risultano sparsi in alcune antologie e un paio di stand-alone. Le ultime parole di Dutch Schultz (1970) è una sceneggiatura surreale fatta di scene deliranti in ordine più o meno cronologico. Iniziano con il punto di vista di Schultz, un gangster, in punto di morte, e proseguono con flashback della sua vita. Nel 1971 viene pubblicato il romanzo Ragazzi selvaggi, che ha toni politici, essendo incentrato sul movimento omosessuale come veicolo per la rivoluzione della società occidentale, ambientato in un tardo XX secolo distopico. Sterminatore! (1981) è probabilmente la raccolta più interessante contenente testi di questo periodo, che a tratti si intersecano con gli episodi dei libri precedenti, ampliando così il mosaico mitologico burroughsiano.
Va segnalato un breve saggio dal titolo La rivoluzione elettronica, uscito nel 1971 (in italiano è incluso nella raccolta È arrivato Ah Pook), nel quale Burroughs approfondisce il concetto di linguaggio come virus. La capacità di parola (e scrittura) è peculiare dell'essere umano e lo rende in grado di trasformare e trasmettere le informazioni alle generazioni future. Allo stesso modo, i linguaggi sono capaci di controllare le persone; Burroughs parla della possibilità di usare la voce come arma, di stravolgere il reale attraverso tecniche come il cut-up che lui stesso utilizza nei suoi libri, e di come queste ed altre potenzialità possono condurre al controllo psichico delle masse.

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