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MAICO MORELLINI: IL DIARIO DELL'ESTINZIONE (L'EVOLUZIONE SI TINGE DI GOTICO)


L'ultimo romanzo di Maico Morellini viene definito un "weird storico". Ora che l'ho letto preferisco definirlo un noir gotico (un po' come Il re nero, che gli è valso il premio Urania nel 2010, era un noir fantascientifico). Ma non facciamone una questione di etichette...
Parliamo invece dalla trama, che tenterò di riassumere (cosa non semplicissima perché si rischia di spoilerare l'intreccio... perciò ruberò un po' dalla quarta di copertina). Siamo nella Londra del 1885 e abbiamo per protagonisti due investigatori specializzati in occultismo, Lefevbre e Buckingham, che indagano su alcune lettere spedite vent'anni prima da un misterioso C.C. al capitano Fitzroy. Egli ha guidato Charles Darwin sul brigantino Beagle nel viaggio dal quale nacque la sua teoria dell'evoluzione, per poi togliersi la vita in circostanze misteriose. L'anonimo mittente è Caleb Cavendish, anch'egli studioso delle arti occulte, talmente ossessionato dalle teorie di Darwin da ripercorrere le tappe del suo viaggio. Tra i ghiacci artici. però, perde una mano e al suo posto si innesta il frammento di uno strano metallo.


Il diario dell'estinzione è un'altra prova del talento e della versatilità di Maico, che dopo l'esordio sci-fi sta virando sempre più nelle acque dell'horror o comunque nel fantastico puro con forti suggestioni dal gotico Otto/Novecentesco. Se devo elencare i motivi di interesse di questo romanzo, che lo rendono una lettura soddisfacente, al primo posto (forse per deformazione personale) ci metto lo stile di scrittura dell'autore, sempre più raffinato, sempre più vicino a quello dei grandi romanzieri. Maico sa scrivere, descrivere, far vivere sulla pagina luoghi, sentimenti e azioni, ed è dotato di una voce propria che rende i suoi lavori immediatamente riconoscibili.
Spostandoci sul contenuto, credo che il vanto maggiore del Diario sia coniugare efficacemente episodi reali e personaggi storici con una trama di pura invenzione. Un altro motivo di interesse sono i personaggi e le soluzioni adottate. Per esempio, sarebbe stato facile incappare nel cliché facilmente offerto dall'avere due detective per protagonisti. Invece no, Lefevbre e Buckingham non sono gli ennesimi Mulder e Scully abbigliati come Holmes e Watson. Sarebbe stato altrettanto facile far uscire un mostro tentacolare strisciante da qualche pertugio, mentre le scene pensate da Maico sono più ricercate. L'atmosfera gioca un ruolo fondamentale: la Londra uggiosa e glaciale, gli oscuri penitenziari, l'odore salmastro di navi e porti, esercitano sul lettore lo stesso fascino che evidentemente esercitano su Maico.
Per avere un'idea di dove vi troverete leggendo il Diario, immaginate una fusione tra The Fog e La vera storia di Jack lo Squartatore. Qualcuno lo ha accostato a The Terror di Dan Simmons e credo di capire il perché (anche se non l'ho ancora letto); di sicuro essere accostato a Simmons darà a Maico una certa soddisfazione. Ancora una volta il panorama fantastico italiano dà prova della sua qualità. Non dimentichiamoci poi della copertina: l'uomo nudo è già diventato un cult!


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